mercoledì 23 aprile 2014

TI SPOSO MA NON TROPPO

Il teatro al cinema. Non lo so. Forse è troppo-troppo carico di recitazione sopra le righe e di situazioni viste e riviste.
La voce fuori campo del protagonista che commenta le scene, le musiche da spot, il panino con la mortadella, la paziente che si innamora del finto analista, il balletto finale. Basta, mi fermo qui.
Questa commedia, troppo romantica anche per me, gioca sul proliferare incessante degli equivoci e fin qua nulla di nuovo: è la trasposizione cinematografica della pièce omonima scritta da Gabriele Pignotta, che è anche regista e interprete del film, nei panni di Luca. Allora se una commedia ha avuto tanto successo in teatro, perché portarla al cinema mi chiedo io? La storia è garbata e godibile per carità: gli intrecci si sviluppano in modo agile, c’è buon ritmo comico (con i tempi di entrata e uscita in scena tanto cari al teatro), tanta leggerezza, qualche gag riuscita ma insomma alla fine è sempre un po’ pochino considerando anche la presenza di qualche bravo attore a disposizione (ad es. Paola Tiziana Cruciani e Paolo Triestino nei panni 'limitati' dei genitori di Carlotta). Se il matrimonio è la tomba dell’amore, forse il cinema è la tomba del teatro: meglio non rischiare la prossima volta.

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