mercoledì 29 gennaio 2014

THE WOLF OF WALL STREET - IL LUPO DI WALL STREET

Esci dal cinema ‘strafatto’ anche tu (anche senza esserti preso niente) e fin qui è una bella notizia. Direi che è proprio il caso di dire Bentornato Mr. Scorsese, un ritorno in grande stile con un film barocco ed esagerato e un Di Caprio in strepitosa ed energica forma. E proprio quando pensi che il regista non possa andare oltre, ecco che si ripresenta con questa commedia nera e stupefacente, e ti accorgi che per lui tutto è possibile. Sfrontato, delirante, The Wolf of Wall Street è un film talmente sopra le righe che non puoi non seguire per tutte le tre lunghe ore della sua durata: grazie anche ad un cast di interpreti fuori dall’ordinario e una gran bella colonna sonora. Ad un certo punto (per la gioia dei miei occhi) compare anche il fascinosissimo attore francese Jean Dujardin (Premio Oscar per The Artist) che interpreta un banchiere svizzero. Grazie per la bella visione. Ma passiamo al nostro 'Lupo'. Quella di Jordan Belfort è una storia (vera) che narra di un broker cocainomane e nevrotico nella New York degli anni Novanta. Ambizioso e senza scrupoli, partendo dal basso riesce a fondare la Stratton Oakmont, agenzia di brokeraggio che rapidamente gli assicura fortuna, denaro, donne, amici, nemici, ma anche tanta droga e molti problemi. Separato dalla prima moglie, sposa in seconde nozze la bella Naomi, che non tarda a regalargli due eredi, in un regno edificato sull'estorsione criminale dell'alta finanza e la ricerca sfrenata del piacere. Nello stile del suo 'personaggio-mito' le immagini di Scorsese, brillanti e smaniose, si rigenerano con una costanza continua e ad un ritmo incessante e travolgente, raccontando senza pudore l'oscenità bestiale del mondo della finanza. Scrupoloso ed efficente, il regista ci introduce l'universo degli operatori finanziari, un regno delirante e fuori controllo che fa fortuna a colpi di bluff e che pratica il piacere e il cinismo come fosse un programma quotidiano: feste popolate da spogliarelliste, prostitute, tiro del nano al bersaglio e scimmiette da fiera. Un'orgia senza fine e senza altra ragione se non quella di perseverare nel vizio del denaro e della droga. Un uomo impossibile da redimere che quando infine cade non ha che un'idea nella testa: ricominciare. In bilico continuo tra picchi di benessere e poi di crisi, ansiolitici ipnotici e droghe stimolanti, The Wolf of Wall Street agisce direttamente sulle pulsioni cerebrali dello spettatore, che rimane con una penna in mano a chiedersi come poterla vendere. La domanda nasce spontanea: Leo si porterà finalmente a casa questa benedetta statuetta??

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