venerdì 7 febbraio 2014

PHILIP SEYMOUR HOFFMAN - BIOGRAFIA

Il 2 febbraio scorso è deceduto l’attore Philip Seymour Hoffman, trovato privo di vita nella sua abitazione nel quartiere di Manhattan, con una siringa infilata nel braccio. Una scena piuttosto agghiacciante quella in cui si sono imbattuti gli agenti, entrando nel suo appartamento del Greenwich Village, al 35 di Bethune Street. E muore così, all’età di 46 anni, una leggenda del cinema, premio Oscar come miglior attore protagonista nel 2005 per il ruolo di Truman Capote in “A sangue freddo”. La generazione più giovane associa il suo volto al personaggio dell’inquietante Plutarco Heavensbee di Hunger Games, ma Hoffman ha saputo conquistare tutte le fasce di spettatori diventando uno degli attori più amati d’America. Il New York Times lo considerava “uno dei migliori attori della sua generazione” . In molti lo avevano già notato prima di quel premio, almeno a partire dal 1998, l’anno di film come Il grande Lebowski, Happiness, Patch Adams. A cui hanno fatto seguito Il talento di Mr. Ripley, Onora il padre e la madre, capolavoro di Sidney Lumet, e molti, molti altri ruoli in cui Hoffman ha dimostrato di avere un talento speciale che gli è valso altre tre nomination come attore non protagonista. Io l’ho conosciuto e apprezzato in “I love Radio Rock”, film meno citato tra i suoi più importanti, ma a me è piaciuto tantissimo e ve lo consiglio. Nella sua vita purtroppo non c’erano solo successi. Recentemente aveva ammesso la sua dipendenza da droga e alcol in età giovanile. Si era disintossicato in un centro di riabilitazione e diceva di essere “pulito” da 23 anni. Ma evidentemente non era così. Hoffman è morto per sospetta overdose. Alcuni mesi fa aveva raccontato in un’intervista di aver sviluppato una dipendenza da un farmaco che lo aveva portato di nuovo all’eroina, ma era riuscito subito a disintossicarsi. Era sposato con la costumista Mimi O’Donnell, conosciuta nel 1999, e aveva tre figli: Cooper Alexander, 10 anni, Tallulah, 7, e Willa, 5. Pochi giorni fa era al Sundance Film Festival a presentare i suoi ultimi film: God’s Pocket, e A Most Wanted Man, mentre aveva già girato i due nuovi capitoli di Hunger Games - Il canto della rivolta, già programmati nelle sale italiane a novembre 2014 e 2015. Insomma il lavoro e gli impegni professionali non mancavano di certo. Forse la debolezza di certi attori è proprio nel non saper reggere il peso della notorietà e non saper reagire allo stress che alcuni ruoli comportano. Fino a quando non vengono poi tirati in ballo i gusti sessuali o la dipendenza da droghe e alcol. Oggi, infatti a pochi giorni dalla sua scomparsa esce un giallo sulla sua presunta omosessualità. I detective della Narcotici di New York sono risaliti a una casa modesta di Mott Street, un chilometro dall'appartamento in cui, domenica sera, Philip Seymour Hoffman era stato trovato dal presunto amante David Bar Katz. Lacerato dalla sua doppia identità sessuale: compagno della sceneggiatrice Mimi o'Donnell (madre dei loro tre figli) e partner gay dello sceneggiatore Katz, sembrerebbe che il divo l'avrebbe fatta finita. «Non pensavo che la sua dipendenza fosse a quel punto. Ero l'amante gay di Philip», ha detto il compagno, salvo poi smentire tutto a distanza di qualche ora. Sessualmente confuso, o meno, al 302 di Mott Street, gli investigatori hanno rinvenuto 350 dosi per lo spaccio di strada e hanno arrestato i pusher del premio Oscar. Una magra (e macabra) consolazione per un grande talento che ora non c’è più.

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